Intervento di Fabio Ligonzo, candidato all'assemblea nazionale a sostegno di Matteo Renzi
Ciò che esiste è un Paese stracolmo di
capacità e di energie. Un Paese che, nella sua storia, è sempre uscito più
bello e più forte dalle crisi che ha attraversato. E lo ha fatto grazie
all’unica risorsa naturale della quale dispone in abbondanza: il talento degli
italiani. Ritengo che il modo più semplice per far ripartire l’Italia è
investire sugli italiani: cominciare presto, con un grande progetto per gli
asili pubblici, migliorare l’istruzione riportando il merito nella scuola e
nell’università, restituire potere d’acquisto alle famiglie con un intervento
immediato per i redditi più bassi e un’azione decisa sulle tariffe che crescono
da noi molto più che altrove, incentivare l’occupazione dei giovani, delle
donne e degli over 55 con politiche mirate, introdurre un welfare biografico,
che segua il percorso di ognuno e permetta a tutti di sviluppare appieno il
proprio potenziale. Il modo migliore di riscoprire un modello italiano fatto di
bellezza e di sostenibilità è ripartire dai territori. Sono uno di quei giovani tarantini che ha creduto nelle potenzialità
del proprio territorio, sostenendo che la cultura e l’innovazione sono un volano per l’economia,
la competitività locale, l’occupazione.Per affrontare i problemi di oggi è necessaria una visione di
insieme, della società e dell'economia. In altre parole serve cultura. Cultura
non è solo arte e spettacolo, ma anche trasmissione e innovazione di tecniche e
conoscenze. Una società colta sa dove andare (e con quali mezzi), sa trovare
soluzioni tecnologiche, sa inventare percorsi imprenditoriali. Una società
colta è creativa: nelle arti, nella scuola, nell'economia.
Le attività culturali, se radicate e coordinate, creano sviluppo: lo creano in sinergia con le attività artistiche e formative, con le imprese produttive, artigiane, commerciali, turistiche... contribuendo a costituire un "brand territoriale". La ricerca di un'identità locale, culturalmente e commercialmente riconoscibile, è segno di buona politica. Ed è per questo che ho accettato la candidatura nel Partito Democratico, all’assemblea nazionale, a sostegno di Matteo Renzi come segretario e futuro candidato premier. Ritengo che Matteo Renzi possa portare una ventata di innovazione e di cambiamento perché il PD sappia parlare, oltrechè ai suoi iscritti, simpatizzanti ed elettori, anche ai tanti che si sono rivolti altrove per protesta o per rabbia verso una politica troppo inconcludente. E’ sicuramente il candidato che può far rinascere quell’entusiasmo e quella passione che hanno caratterizzato la nascita del PD: un partito moderno, riformatore, popolare, con un leadership autorevole e capace di sviluppare un programma di cambiamento per l’Italia attingendo alle molte culture che lo caratterizzano, valorizzando i circoli territoriali e facendo leva su una rete diffusa di amministratori onesti e competenti, onesti e competenti. E infine Matteo Renzi intende mettere mano finalmente e in modo concreto alle riforme istituzionali: meno parlamentari, una sola Camera elettiva e soprattutto via il Porcellum. Serve una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere il proprio parlamentare e di avere, come accade per i sindaci, la certezza di chi governerà nei successivi cinque anni.
Le attività culturali, se radicate e coordinate, creano sviluppo: lo creano in sinergia con le attività artistiche e formative, con le imprese produttive, artigiane, commerciali, turistiche... contribuendo a costituire un "brand territoriale". La ricerca di un'identità locale, culturalmente e commercialmente riconoscibile, è segno di buona politica. Ed è per questo che ho accettato la candidatura nel Partito Democratico, all’assemblea nazionale, a sostegno di Matteo Renzi come segretario e futuro candidato premier. Ritengo che Matteo Renzi possa portare una ventata di innovazione e di cambiamento perché il PD sappia parlare, oltrechè ai suoi iscritti, simpatizzanti ed elettori, anche ai tanti che si sono rivolti altrove per protesta o per rabbia verso una politica troppo inconcludente. E’ sicuramente il candidato che può far rinascere quell’entusiasmo e quella passione che hanno caratterizzato la nascita del PD: un partito moderno, riformatore, popolare, con un leadership autorevole e capace di sviluppare un programma di cambiamento per l’Italia attingendo alle molte culture che lo caratterizzano, valorizzando i circoli territoriali e facendo leva su una rete diffusa di amministratori onesti e competenti, onesti e competenti. E infine Matteo Renzi intende mettere mano finalmente e in modo concreto alle riforme istituzionali: meno parlamentari, una sola Camera elettiva e soprattutto via il Porcellum. Serve una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere il proprio parlamentare e di avere, come accade per i sindaci, la certezza di chi governerà nei successivi cinque anni.
Per tutte queste ragioni, ti invito ad
andare a votare e a scegliere Matteo Renzi.
Per sapere dove si vota a Taranto e
provincia: pdtaranto.blogspot.com
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