L'on. Michele Pelillo (PD) sul nuovo decreto Ilva: “Anticipare i tempi del piano ambientale. Valorizzare gli aspetti positivi: copertura finanziaria e semplificazione delle autorizzazioni per il risanamento”
Sono d'accordo con Legambiente sul fatto che la proroga per l'adozione del piano ambientale e - di conseguenza - del piano industriale per l'Ilva di Taranto susciti perplessità. Proveremo - in sede di conversione del provvedimento in legge -, ad accorciare questo lasso di tempo. Chiederemo al ministro Orlando, comunque, di anticipare i tempi del piano ambientale rispetto a qualunque nuovo termine.
Del decreto, pubblicato nelle ultime ore sulla Gazzetta Ufficiale, valorizziamo però anche gli straordinari aspetti positivi. Il documento persegue due obiettivi importanti, la copertura finanziaria dei lavori di ambientalizzazione e la semplificazione (oltre che l'accorciamento dei tempi) delle procedure autorizzative per l'avvio dei cantieri. Con questo provvedimento i commissari sono nella facoltà di chiedere ai giudici di usare i soldi dei Riva sequestrati dalla procura di Milano: un miliardo e ottocento milioni di euro. Il decreto legge, inoltre, abbrevia e semplifica l'iter burocratico delle autorizzazioni, con una compressione dei tempi e uno snellimento delle procedure.
Dopo 50 anni di niente, lo Stato - attraverso l'azione del governo e del Parlamento - ci sta dando la possibilità, per la prima volta, di accettare la sfida, la scommessa di trovare l'agognato punto di equilibrio tra l'esigenza della produzione industriale e il diritto alla salute e alla vita dei tarantini. E' una scommessa che non possiamo non accettare, non perché siamo sicuri di vincerla, ma perché è doveroso provarci. Non possiamo arrenderci senza nemmeno provarci. Per provare a vincerla, impariamo subito ad apprezzare il nuovo atteggiamento dello Stato e a realizzare una maggiore unità di intenti
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